Fiuggi ha tre anime, una antichissima ancora non completamente portata alla luce, che solo la fascinazione di un abile narratore può riuscire a raccontare; la seconda più esposta è quella medievale, l’arroccata cittadina in cui è bello perdersi nelle strette viuzze per poi riprendere fiato nella piazzette, in un intrigo di sensazioni ed odori, noi indigeni la chiamiamo Fiuggi città, ma nel suo profondo si chiama ancora Anticoli; la terza la più moderna è immersa nei boschi di castagno ed è bello andare alla ricerca delle palazzine dei primi del novecento ricordando nomi e personaggi della nostra Storia più recente, da noi chiamata Fiuggi fonte.Cosa unisce tutto questo? Una sola cosa: l’acqua. Si, proprio l’acqua che da tempi antichissimi attirerà qui popolazioni per la sua grande quantità, tanto da mettere nello stemma della città tre pesci a rappresentarne i laghi, che vista la zona carsica e la successiva regimentazione delle acque spariranno. L’acqua permetterà la coltivazione e l’allevamento e dal 1300 diverrà nota in tutt’Europa grazie a Bonifacio VIII per la cura della calcolosi renale. Fiuggi ha tante anime ed un filo trasparente e lucente che le unisce, L’Acqua.
Anna Maria Di Carlo