Su una collina del preappennino laziale, in provincia di Frosinone, tra la valle del Sacco, i monti Lepini e la valle dell’Amaseno, ai piedi dei monti Ernici, si trova il centro di Veroli. I cartelli turistici che ci danno il benvenuto quando arriviamo in paese ci informano che siamo in una Città d’Arte e ci invitano a visitare i suoi monumenti. Si perché Veroli è una cittadina assai antica e secoli di storia hanno lasciato in eredità un patrimonio monumentale e culturale di gran valore che i Verolani custodiscono con cura e diligentemente per se e per quanti vogliano avere il piacere di visitarlo. I musei, i palazzi storici, le chiese, le strutture di difesa raccontano una storia a cui le nostre visite guidate daranno voce; sarà la Storia con la S maiuscola che si intreccia con la storia locale, quella degli uomini e delle donne che hanno vissuto a Veroli. Scopriremo così che qui si costituì, nel XII secolo uno dei primi Comuni della nostra area e che quella importante istituzione ha ancora oggi sede nello storico Palazzo comunale in cui nacque; esso è stato restaurato proprio in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e l’amministrazione prevede anche l’apertura ai visitatori. Una donna evangelizzò la città nel primo secolo d.C.: Santa Maria Salome, una delle pie donne del Vangelo che morì nella campagna di Veroli; le sue spoglie mortali, miracolosamente ritrovate nel XIII secolo, riposano nella Basilica a lei dedicata e costruita nel 1209 nel rione Castello! Qui si trova la Cappella della Scala Santa per la quale papa Benedtto XIV concesse lo stesso Privilegio apostolico della Scala Santa di Roma Monsignor Vittorio Giovardi, verolano, fondò a Veroli la prima biblioteca pubblica del Lazio meridionale che ha trovato collocazione in alcuni locali del Seminario vescovile: è la Biblioteca Giovardiana, rimasta intatta, così come la progettò nel XVIII secolo l’architetto Niccolò Fagiuoli. Ancora oggi si continua ad incrementare il patrimonio storico artistico della città; infatti dal 2011 per i visitatori è possibile accedere a Veroli sotterranea, e cioè scendere in ambienti situati sotto il palazzo comunale e la centrale Piazza Mazzoli ed ammirare il criptoportico, secondo gli archeologi costruito dai Romani tra il primo ed il secondo secolo a.C. E parliamo ancora di donne: le balie! Quelle donne che per necessità lasciarono i propri figli, a volte per sempre, e andarono a servizio a Roma e a Napoli come balie da latte o balie asciutte. A Veroli c’è un interessante sezione del Museo della Civiltà Rurale a loro dedicato Ma ci fermiamo qui… vi aspettiamo in città dove sarà sicuramente più piacevole apprendere queste interessanti notizie da un passato che è fondamentale conoscere per poter affrontare con consapevolezza il futuro! Loredana Stirpe